2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La percentuale è molto alta. Sì, c'è molto della mia vita reale anche se a volte parlo di finzione narrativa.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera per me ha significato realmente una rinascita. Capacità di ripresa grazie anche ad un'attività meditativa permettendomi di entrare in contatto con il mio "io". Iniziare un nuovo cammino, un nuovo percorso, aver ritrovato me stessa per come sono sempre stata. È straordinario come a volte si possa cambiare nel nostro percorso di vita e ritrovare la forza di continuare riuscendo anche a perdonare chi dopo anni ti ha umiliato e preso in giro continuamente, è il dono più gratificante che chiunque possa ricevere. Poiché non possiamo cambiare il passato ma solo trarne insegnamenti riusciamo a migliore il presente assaporandolo senza farci sfuggire più nulla con crescita notevole della nostra autostima.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata semplicissima e non assolutamente combattuta per decidere poiché le idee sono state sempre chiarissime.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta porterei solo ed esclusivamente libri che trattano fisica quantistica e cervello quantico. Questa scelta in modo smisurata perché gli argomenti letti mi hanno aiutato a capire che siamo capaci di sfruttare l'energia in noi stessi con l'universo migliorando la qualità della vita. Influenzare la realtà con il potere della mente può solo favorire eventi sincronici e coincidenze favorevoli.
6. E-book o cartaceo?
Rigorosamente cartaceo poiché ti dà la possibilità di lavorare con la fantasia. Non si può rinunciare alla propria immaginazione e all'odore della carta. Bisogna sfogliare, toccare, prendere degli appunti durante la lettura. È questa la bellezza. Non possiamo rinunciare. Siamo troppo proiettati in un futuro tecnologico. No, preferisco il cartaceo... ma sono punti di vista.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
È da piccola che ogni qualvolta ho avvertito delle emozioni forti ho sempre preso carta e penna. Tutto questo mi ha sempre seguito nella crescita e non ho mai abbandonato i miei appunti. Ovviamente la stesura del libro è stata realmente una terapia per rialzarmi dopo il fallimento del percorso negativo vissuto. Ho intrapreso la carriere di scrittrice perché spero di far capire ai miei lettori che è importante vivere solo di positività per non cadere nel vortice della negatività e che non bisogna perdere tempo per non pentirsi quando sarà troppo tardi. È solo un incoraggiamento a migliorare se stessi vivendo con emozione tutte le occasioni che la vita ci presenta per come ognuno merita.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro nasce dall'esasperazione e disperazione per essere stata abbandonata dal proprio uomo. L'obiettivo principale del libro è aiutare chi non riesce ad alzarsi cercando di far capire che dopo una caduta c'è sempre la possibilità di rinascere. È importante credere sempre in se stessi e circondarsi solo di persone che ti fanno star bene; non girarsi mai a guardare il passato e perdonare per trovare il proprio equilibrio non rovinando il presente. Un aneddoto che mi sovviene è lo sguardo senza parole dei miei figli per evitare di rovinare il momento alla provocazione di una frase di chi non ha il coraggio di parlare e preferisce nascondersi. Quindi la forza ritrovata per se stessi ed essere un esempio di vita per tutti poiché esiste un mondo migliore.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Penso sia uno dei regali più belli che la vita mi ha riservato. È un'emozione così grande che pensare realmente di aver realizzato il libro mi porta solo a sorridere ed è gratificante perché voglio che tutti riescono a capire che possiamo farcela sempre soprattutto dopo un forte dolore.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Nessuno ha letto il libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa nuova frontiera dell'audiolibro non mi entusiasma molto poiché il libro bisogna sfogliarlo e leggerlo in prima persona per dare la giusta interpretazione con le propria fantasia e sinceramente non penso che un narratore possa fare di più rispetto al proprio io.